MADDALENA SELVINI e il design dal volto umano.

Maddalena Selvini è una giovane designer, ma anche una sognatrice pragmatica, immagina, intuisce, ma non si ferma alla teoria, si adopera per mettere in pratica il suo sogno, si mette in discussione ed esplora senza mai perdere di vista la realtà.

Ha iniziato come designer nel 2006 presso la Scuola Orafa Ambrosiana di Milano, poi alla Saint Martins di Londra e nel 2007 un BA di design alla NABA di Milano. Infine nel 2014 si è laureata presso la Design Academy di Eindhoven, dove ha cominciato ad avvicinarsi al mondo dell’artigianato.

Decisiva l’esperienza a Oaxaca, in Messico, dove, lavorando fianco a fianco con artigiani di tutte le arti, con la semplicità dei migliori acquisisce la prima lezione fondamentale di umiltà: si impara di più lavorando CON e PER gli artigiani. Sono le nuove conoscenze di persone, usi, tecniche, luoghi e tradizioni che arricchiscono e contribuiscono a dare un’identità unica professionale. Maddalena Selvini ha capito qualcosa che reputo fondamentale e cioè che la creatività va continuamente arricchita da stimoli ed esperienze da cogliere con mente aperta senza reclinarsi sui singoli titoli accademici.

Mi sono imbattuta nella sua produzione S.POT di pentole e vasi in pietra ollare e mi sono ritrovata felicemente stupita di aver trovato qualcosa di finalmente bello, semplice più che essenziale e, soprattutto che trasmette calore, sentimenti, emozioni, quel volto umano che acquista il design quando si sposa all’artigianato.

Mi ha raccontato che sono state delle vecchie foto di contadini riuniti intorno al fuoco ad ispirarla. Una volta, d’inverno, non solo si svolgevano tutte le attività, ma era anche il momento per parlare, raccontare, fondamentalmente comunicare. Oggi le case sono ampiamente riscaldate e ci si dimentica che fuori in realtà fa freddo. In questo modo si finisce per estraniarsi completamente dal nostro ambiente e da noi stessi. Restiamo isolati all’interno delle nostre abitazioni.

Inseguendo questo sentimento di nostalgia verso questo modo di vivere, Maddalena ha creato una serie di pentole in Pietra Ollare lavorata a mano, un materiale che trattiene e rilascia lentamente il calore comportandosi come una stufa. Il coperchio è diviso in tre cerchi che permettono di poggiare sulla cima le vivande che si desidera scaldare, mentre all’interno della pentola si cuoce il cibo. La Pietra Ollare, è un serpentino di colore che va dal verde al grigio caldo, morbido, per la presenza di Talco, ma anche compatto e durevole che viene lavorato a mano in Valtellina secondo un’antica tradizione ed è un ottimo materiale per cucinare le ricette a cottura lenta. La cottura lenta è quel lusso di concedersi una pietanza che si prepara nei giorni di festa, perché richiede TEMPO e si consuma in compagnia prendendosi altro TEMPO.

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Ma nulla viene sprecato, così la sognatrice pragmatica Maddalena, non si è fermata alle pentole e con la sabbia lasciata dal tornio è riuscita a creare un nuovo tipo di grés smaltato per ciotole, tazze e persino una teiera che arricchiscono la collezione S-POT.

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Una incantevole nota nostalgica nel coperchio della teiera realizzato in pietra che può essere usato come scaldaletto. Quanto di meglio nelle sere d’inverno. Pur essendo così semplice e essenziale nelle forme trovo questo design un’operazione romantica: nostalgia per il vivere intimo e insieme collettivo del passato da riproporre nel presente in forma resa attuale.

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Mi racconta che in Italia ancora non è ben chiara la funzione del design e che la parola stessa evoca nella collettività l’immagine di qualcosa di avveniristico, lucente e inutile, non sospettando che già nel nostro quotidiano siamo circondati e ci serviamo di oggetti progettati da designer.

Infine scopro un altro sogno pragmatico di Maddalena Selvini: ha unito le sue capacità di designer al cibo e alla cucina, un’altra sua grande passione per partecipare, Insieme a tre amiche cuoche a una nuova bellissima avventura chiamata ALTATTO, un servizio di catering di alta cucina vegetariana e vegana. Vi lavorano tre cuoche, tutte e tre allieve dell’Alma, la scuola internazionale di cucina italiana fondata da Gualtiero Marchesi, e che in seguito si sono incontrate al Joia, l’unico ristorante stellato vegetariano in Italia, dove, insieme, sotto la guida dello chef Pietro Leemann, hanno potuto approfondire l’arte della cucina vegetariana di alta qualità.
Maddalena invece, in questo progetto, gestisce la parte del prodotto/allestimento e il design della comunicazione di ALTATTO, unendo in modo originale cucina e design, ricerca del gusto unita alla bellezza.

ALTATTO si distingue non solo per l’offerta culinaria, ma perché dà la possibilità di vivere un’esperienza che non concerne solo il gusto e l’olfatto, ma anche la vista e il tatto. Una mise en place esteticamente piacevole raggiunge un apice insospettato se servito con la giusta stoviglia, infatti colore e superfici possono modificare la nostra percezione sensoriale e Maddalena Selvini questo aspetto lo conosce bene. Mangiare con i sensi, una bellissima scommessa.

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www.maddalenaselvini.com

www.altatto.com

 

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